Fratture di femore, al CTO (Azienda Ospedaliera dei Colli) operazioni hi-tech riducono infezioni post operatorie. Il direttore generale Anna Iervolino: «I nostri percorsi di cura sempre più sicuri ed efficaci»
È un trattamento innovativo quello adoperato, per la prima volta in Campania, all’Azienda Ospedaliera dei Colli. Una procedura realizzata all’Ospedale CTO dove, ad un paziente con frattura del collo del femore, è stato impiantato un chiodo “endomidollare” innovativo, progettato con alette di bloccaggio in titanio integrate. Sono proprio queste piccole alette che consentono il bloccaggio del chiodo, penetrando attraverso l’osso spongioso e ancorandosi nella parte corticale.
Al di là dei tecnicismi, questo particolare dispositivo ha il grande vantaggio per il paziente di garantire tempi chirurgici estremamente ridotti, una minore esposizione alle radiazioni in sala operatoria (anche a beneficio degli operatori), una minor perdita di sangue e pochissime complicanze post intervento, con una sensibile diminuzione del rischio di infezioni. Un intervento – insomma – di altissima specialità realizzato presso l’UOC di Ortopedia e Traumatologia ad indirizzo protesico e rigenerativo dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, diretta dal dottor Luigi Cioffi.
«Il nuovo sistema di bloccaggio utilizza una particolare tecnologia che garantisce una presa più forte e una maggiore stabilità nei movimenti di rotazione dell’osso – spiega Cioffi – favorendo una mobilizzazione precoce e una ripresa più rapida delle attività quotidiane. Inoltre, mentre nei sistemi convenzionali imprevisti come la rottura della vite o l’usura possono impedire la rimozione del chiodo, in questo dispositivo le alette di ancoraggio vengono retratte in modo semplice e affidabile». Soddisfazione da parte dell’avvocato Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, che ha evidenziato come «l’introduzione di nuovi dispositivi nel trattamento delle fratture di femore rientra in un progetto strategico più ampio per la chirurgia ortopedica del CTO, investendo in diagnostica e valorizzando l’area della riabilitazione per rendere i nostri percorsi di cura sempre più sicuri ed efficaci».