Gaza, Noa al TEDxNapoli: “Viviamo un incubo, il governo israeliano non dovrebbe durare nemmeno un giorno di più”
“Siamo furiosi. Questo governo non dovrebbe rimanere insediato nemmeno un giorno in più. Hanno un’enorme responsabilità, nell’orribile incubo che stiamo vivendo, perché non hanno garantito la pace in questo Paese. Dal 7 ottobre, noi israeliani stiamo vivendo un incubo. I brutali atti terroristici commessi da Hamas sono indescrivibili. E poco dopo, per giunta, violenza ha chiamato altra violenza: il nostro esercito è entrato a Gaza, a combattere una guerra che non capiamo. Quello di Israele è un esercito popolare. Perciò i nostri figli, amici, le nostre madri, i nostri padri, i nostri fratelli, le nostre sorelle sono tutti reclutati. E chi guida questo esercito? Questo orribile governo, che a Israele ha portato solo catastrofi. Questo governo guidato da persone corrotte, che non contemplano la pace, né un futuro migliore per noi”. Così, in un videomessaggio inviato per il TEDxNapoli e accolto dal pubblico con un applauso scrosciante, la cantante israeliana Noa ha voluto far sentire chiara e forte la sua voce per la pace in quei territori oggi martoriati dalla guerra.
“A Gaza – ha proseguito Noa – sta avvenendo un orribile incubo, con bambini che muoiono e madri che soffrono la fame. È un orrore semplicemente inconcepibile. E cosa è accaduto, a quel punto? Che entrambe le fazioni sono state ‘rapite’, come i nostri ostaggi che soffrono nei tunnel di Hamas, dalla narrazione estremista. Qui, in Israele, nessuno vede la sofferenza di Gaza. Non viene mostrata, nei media israeliani: la nostra pena, e la nostra rabbia, occupano tutta la scena. E lo stesso vale per loro: non vedono il nostro dolore”.
“Per questo scendiamo in strada – ha sottolineato la cantante israeliana – a manifestare contro questo governo, io, i miei amici, e centinaia di migliaia di israeliani, che aumentano ogni settimana”. Per chiedere la pace: “Il nemico di Hamas, proprio come il nemico degli estremisti messianici ebrei, è la pace. E noi dobbiamo fare di tutto per un accordo diplomatico che metta fine a questa guerra, sradichi Hamas ed elimini gli estremismi anche da Israele. È l’unico scenario auspicabile, e per cui battersi: la pace tra Israele e Palestina, con una soluzione a due stati, Israele a fianco della Palestina. Chiedo a tutte le nazioni di riunirsi, e aiutare a raggiungere un accordo tra Israele e Palestina”.
Nel corso dell’evento, svoltosi questo pomeriggio nelle sale dell’Hotel Royal Continental sul Lungomare di Napoli, Valentina Acca ha letto un testo inedito di Viola Ardone scritto per Falastin Hurra, collettiva di fumettisti e illustratori italiani e internazionali per la Palestina libera promossa dall’associazione Culthurra e curata da Alino, Guido Piccoli e Giansandro Morelli. “Immagina di non essere padrone della tua terra, della tua casa, del tuo tempo… immagina di dover chiedere il permesso per coltivare il tuo campo, per attraversare una strada, per esporre una bandiera… immagina di aspettare ogni giorno tuo figlio che torna da scuola e di non respirare fino a quando non lo vedi entrare dalla porta. Immagina di non sapere se domani sarai vivo”, questi alcuni stralci del toccante testo.
Ma sono stati tanti i temi trattati nel corso della kermesse organizzata da Valeria Scialò, organizer, e da Francesca Nicolais e Giusy Ciaccio, co-organizer, con il patrocinio morale del Comune e della Città Metropolitana di Napoli. Dall’intelligenza artificiale che aiuta, ma non sostituisce, l’uomo a svelare il suo passato – come nella Vesuvius Challenge per i papiri ercolanesi – e nella tutela della salute alla scoby skin, dai genitori fantasma delle famiglie arcobaleno ai problemi delle giovani generazioni, dall’arte alla musica irriverente fino al tabù della morte: gli speaker Gianluca Del Mastro, Joe Snape, Leandro Pecchia, Giulia Garofalo Geymonat, Elisa Sirianni, Antonella Inverno, Stefano Caimi e Marco Abbro hanno sviluppato il tema scelto dal team di organizer, tutto al femminile, ‘Undressed’, provando a scoprire il non visibile, a ‘svelare’ un nuovo modo di vedere il mondo.