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FORMULA 1 – SUZUKA “LA GRANDE HONDA” DI MAX VERSTAPPEN

Quello del Giappone sembra essere un gran premio di casa per la Red Bull dopo i grandi risultati di Max Verstappen ottenuti nelle ultime stagione, ma nella stagione 2025 non è l’unico motivo per vedere così questo circuito. Dopo i risultati deludenti del neozelandese Liam Lawson la scuderia ha deciso di attuare uno scambio con Yuki Tsunoda, rendendolo a tutti gli effetti pilota titolare della squadra di Milton Keynes.

Le aspettative sul pilota giapponese erano alte dopo il promettente inizio di stagione in Racing Bulls, convincendo nelle tre sessioni di prove libere, considerando però anche eventuali problemi di adattamento alla nuova monoposto. Un errore in qualifica gli è costato il piazzamento tra i primi dieci alla partenza della gara, qualificandosi addirittura dopo Lawson e l’esordiente Hadjar, di cui tanto si era discusso nell’inizio di stagione, ma che ha saputo sbalordire con i risultati ottenuti questo weekend.

In qualifica Max Verstappen ha dimostrato ancora una volta il suo talento, piazzandosi in prima posizione avanti alle due Mclaren per solo una manciata di millesimi, tornando in pole position per la 41ª volta in carriera; la sua ultima risale a Silvertone 2024. È un nuovo record per il quattro volte campione del mondo, che stampa il nuovo record della pista in 1:26.983, battendo di 81 millesimi il precedente, conquistato da Sebastian Vettel nel 2019 in 1:27.064.

In partenza le posizioni si congelano, mantenendo la classifica invariata, con un ottimo spunto da parte del pilota Red Bull che ben presto è riuscito ad allungare sul suo primo inseguitore e leader del mondiale, Lando Norris, tenendolo fuori dal secondo, senza dargli la possibilità di sfruttare l’ala mobile (DRS).

Quasi tutte le squadre hanno optato per una strategia simile, prediligendo una partenza con gomme di mescola media, per poi passare a quella dura, con solo poche eccezioni, che però non hanno pagato.

Intorno al giro 20 i piloti di testa cominciano a rientrare per il cambio gomme, vedendo Verstappen e Norris rientrare nello stesso giro.

Dopo il cambio di mescola i due escono appaiati con Verstappen leggermente avanti, mentre Norris tenta un sorpasso disperato all’uscita della pit lane finendo sull’erba, ma senza conseguenze.

Approfittando delle posizione guadagnate per via del rientro ai box dei piloti di testa, al giro 22 Kimi Antonelli diventa il leader della corsa per la prima volta, diventando il più giovane di sempre a compiere tale impresa.

Negli ultimi giri Oscar Pistri è sembrato essere il più competitivo tra i due papaya, cercando di mettere pressione al compagno di squadra Norris nel tentativo di agguantare la seconda posizione sotto la bandiera a scacchi. Nell’ultima chicane però l’inglese commette un errore che lo porta al bloccaggio ed al conseguente taglio della curva, costringendo l’australiano ad alzare il piede per evitare il contatto e non rischiare punti importanti.

Max Verstappen vince per la 4ª volta consecutiva il gran premio di Suzuka, arrivando a quota 64 vittorie. Un’impresa magistrale quella dell’olandese che domina la gara a bordo di una vettura nettamente inferiore rispetto alla Mclaren e che lo vede balzare ad un solo punto dalla vetta del campionato piloti. Completano quindi il podio Lando Norris ed Oscar Piastri che guadagano un gran bottino di punti in per il campionato costruttori.

Fuori dai punti Yuki Tsunoda in un gp che ha visto ben pochi cambiamenti nella classifica dal via alla bandiera a scacchi, mantenendo quasi invariati i risultati.

Molto forte invece Hadjar che conclude la gara a punti, così come Bearman.

Ferrari in miglioramento, anche se non ancora al pari di Mclaren, si punta ad un miglioramento entro le prossime due gare, sempre ricordando che il Team Principal ha dato cinque gare alla squadra per decidere se continuare con questo progetto o dedicarsi internamente a quello del 2026.

Antonelli chiude 6º alle spalle del compagno di squadra, dimostrandosi concreto e costante.

L’italiano diventa con questo gp il più giovane pilota a segnare il giro veloce in gara, battendo addirittura il record della pista stabilito precedentemente da Hamilton.

Testo di Antonio Zorzi

Foto di Kithsiri Ekanayake

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