Quarta Domenica di Quaresima 2025, il commento di Mons. Angelo Spinillo
La grande fatica nel cammino di conversione ci insegna a scoprirci figli del Padre misericordioso e, con libertà, ci rende partecipi al bene e alla volontà di Dio
Il nostro cammino quaresimale si è nutrito della visione, che ci chiama a convertirci ad essere un’umanità che ama ciò che Dio ama. “È quello che, in questa quarta domenica di Quaresima, ci dice anzitutto l’apostolo Paolo, che ci invita ad essere una creatura nuova”, osserva mons. Angelo Spinillo nello spezzare la parola del 30 marzo 2025: “chi è in Cristo conosce la pienezza del vivere come figlio di Dio”.
E con la parabola del figliol prodigo, o del padre misericordioso, il Vangelo ci racconta di questo percorso che riguarda non solo il figlio che ritorna, ma anche l’altro figlio perché si converta ad un modo nuovo di pensare e di vivere. “Il cammino di conversione richiede tanta fatica, il prendere atto che ciò che davvero da vita è soltanto l’essere figli, partecipi pienamente del dialogo di comunione con Dio”.
Ecco, conclude il vescovo di Aversa, questo cammino ci conduce ad essere quella umanità nuova che, “attraverso le esperienze più difficili, può fare esperienza della vocazione ad essere figli che, con libertà, partecipano al bene: questa è la volontà di Dio”.