Tempesta: il mare e la magia di Shakespeare al Teatro Civico 14Il palcoscenico diventa isola incantata per Tempesta di Rosario Sparno
Sabato 11 gennaio alle ore 20.00 e domenica 12 gennaio alle ore 18.00, il Teatro Civico 14 di Caserta ospiterà Tempesta, spettacolo prodotto da Casa del Contemporaneo e diretto da Rosario Sparno. Questo lavoro si inserisce nel dittico shakespeariano Shakespeare e l’illusione, che inizia con Tempesta e si conclude con Sogno di una notte di mezza estate. Grazie alle interpretazioni di Massimiliano Foà, Luca Iervolino e Paola Zecca, il palcoscenico si trasforma in un’isola incantata, un luogo in cui le barriere tra pubblico e scena svaniscono.
Con questo progetto, Sparno indaga il mondo poetico e sovrannaturale di Shakespeare, dove magia e sogni si intrecciano alle vicende umane. Tempesta è considerata l’ultima opera di William Shakespeare, il suo testamento spirituale e il suo addio alle scene, l’opera che raccoglie tutta la sua poetica e il suo amore per il teatro. “La tempesta” è una tempesta di parole, di immagini e di suoni che, come naufraghi, trasporta gli spettatori su un’isola incantata, un’isola in cui si rappresenta la storia del mondo, con i suoi giochi d’amore e potere in un infinito e circolare ripetersi. Le storie di Prospero, Ariel, Miranda, Ferdinando e Calibano, protagonisti della narrazione, danno vita a una riflessione su temi universali come il desiderio di libertà e la lotta per una nuova visione di società. Sulla scena l’elemento del sale simboleggia il mare e conferisce un’atmosfera magica e in continuo movimento.
«Il sale diventa mare, la vendetta si trasforma in perdono, il palco è un cerchio di legno su cui danzare per sovvertire ogni ruolo,» spiega Rosario Sparno. «È durante la tempesta che bisogna osare. Stravolgere i ruoli, danzare affinché il sale si trasformi in mare, lottare affinché gli schiavi non anelino al potere ma a nuove visioni di società senza vinti. Questo spettacolo è dedicato agli attori e ai loro personaggi, che vivono, invecchiano e agiscono insieme, rendendo ogni parola un fendente di spada e ogni passo una rivoluzione».