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MOSAC Carabinieri: i Carabinieri e le Forze dell’ordine hanno bisogno sin da subito di essere difesi dallo Stato. Della solidarietà ne abbiamo piene le tasche!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Si chiamava Muhammad Sitta l’egiziano di 23 anni ucciso a Villa Verucchio, una frazione del Riminese, dal Maresciallo dei Carabinieri, Luciano Masini. Una tragedia per il giovane rifugiato e per il Carabiniere, ora indagato, che si è trovato ad affrontare una situazione di pericolo per difendere se stesso, i colleghi e soprattutto i cittadini presenti.

Un dramma sociale che a seguito della tragica perdita del giovane 23enne vede indagato il Carabiniere dalla locale Procura in assenza di garanzie reali e tutela legale da parte dello Stato. Situazioni a limite per chi è deputato ad operare nell’interesse dello Stato a tutela della collettività.

“I Carabinieri e le Forze dell’ordine hanno bisogno di essere difesi sin dall’inizio dallo Stato. Della solidarietà ne hanno piene le tasche. La soluzione è semplice: va immediatamente stabilito con leggi e con regole di ingaggio interne se chi non si ferma all’alt delle Forze dell’Ordine può essere lasciato andare ma senza nessuna ripercussione penale e disciplinare nei confronti degli operatori della sicurezza o se, come nel caso di Rimini, un operatore della sicurezza chiamato a interrompere un’azione violenta contro altre persone debba difendersi da solo o, infine, se sia finalmente il caso che l’Arma dei Carabinieri è il Ministero dell’Interno mettano a disposizione avvocati e risorse, da subito, per difendere chi rappresenta lo Stato e le istituzioni a difesa dei Cittadini.” Quanto dichiara Roberto Di Stefano, sindacalista del MOSAC, il sindacato dei Carabinieri, che continua: “Per non parlare della necessità ormai improcrastinabile della dotazione personale e veicolare, tutti, anche per la autovetture delle Stazioni Carabinieri di bodycam e di dashcam che definirebbero inequivocabilmente e immediatamente lo stato dei fatti. Non è tollerabile che continuiamo a rischiare la nostra “pelle” per evitare ulteriori danni ad altre persone, procedendo secondo leggi e regolamenti, anche limitando la libertà a chi compie fatti che prevedono questa fattispecie, con il rischio, poi, di venire censurati e, se perseguiti penalmente, a pagare le spese legali per difenderci adeguatamente. Il Carabiniere deve procedere senza pensare ad eventuali anticipi per le spese legali, alle limitazioni delle formule assolutorie per i rimborsi ed al giudizio di congruità delle spese; deve operare in assenza di limitazioni e nella piena consapevolezza di essere tutelato.” conclude il sindacalista Di Stefano. “Questa continua ambiguità sta incidendo negativamente sulla passione, sulla nostra serenità, sulla voglia che mettiamo a disposizione per la sicurezza delle nostre Comunità. Non devono esistere strumentalizzazioni di nessuna natura su queste tematiche, non ne abbiamo bisogno perché servono solo ad inquinare il merito delle questioni che vanno affrontate e risolte in tempi brevi, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte.”

Comitato Nazionale

Originale firmato e custodito agli atti di questo Ufficio, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”

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