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Domenica 21 luglio si conclude Oltre il giardino con il debutto dello spettacolo Quei due, in scena alle 18.30 presso il Giardino segreto della Reggia di Portici

La rassegna ideata da Mario Gelardi è realizzata in collaborazione con l’associazione BLab, organizzata da Idee fuori scena e dall’associazione Nuovo Teatro Sanità, in sinergia con il MUSA – Musei della Reggia di Portici e il Dipartimento di Agraria e con il sostegno di ConTRA Group, sponsor della rassegna. Quei due, scritto da Ciro Burzo, diretto da Carlo Geltrude e interpretato dagli attori Gaetano Migliaccio e Giovanna Sannino, tra i protagonisti della fiction Mare fuori, vuole denunciare senza ipocrisie gli abusi all’interno della coppia. Il costo del biglietto è 15 euro. Per info e prenotazioni: 3470963808 oppure oltreilgiardinobotteghino@gmail.com

 

Quei due racconta una relazione d’amore tossica, esplorando quei comportamenti subdoli che spesso vengono sottovalutati in coppia o addirittura accettati come parte integrante dell’amore. Un amore che, in questi casi, fa rima con ossessione e privazione. Lo spettatore sbircia la relazione tra i due protagonisti, raccontata in quadri, trovandosi di volta in volta in luoghi e tempi diversi. Attraverso la narrazione frammentata lo spettacolo mette in scena situazioni e dialoghi che richiamano esperienze quotidiane e relazioni reali, invitando il pubblico a esaminare criticamente le ambiguità della violenza e a cercare una maggiore consapevolezza delle dinamiche di potere all’interno delle relazioni amorose. Quei due si pone come una riflessione su ciò che è veramente importante in una relazione e su cosa non dovrebbe mai accadere.

 

«Nello spettacolo la metafora delle fasi lunari viene restituita registicamente attraverso il ritmo scenico, cercando di rappresentare il preludio della violenza all’interno del rapporto – spiega il regista Carlo Geltrude. – Nelle prime fasi la violenza è solo intravista: si manifesta in piccoli gesti quotidiani. È presente, ma non interamente riconoscibile e, per questo, più insidiosa. Il rapporto tra i protagonisti cresce sotto lo sguardo degli spettatori, finché la tensione diventa pienamente visibile. La luna, come la violenza, in realtà è sempre piena, anche quando noi non la vediamo, e aspetta solo di mostrarsi completamente per quello che è».

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