Al Teatro Serra «Chiunque tu sia, ti prego rispondi» storie da Guantanamo
Epifania nel segno di Guantanamo al Teatro Serra di Napoli, con «Chiunque tu sia, ti prego rispondi» di Antonio Mocciola e Diego Galdi in scena a Fuorigrotta, in Via Diocleziano 316, dal 5 al 7 gennaio (venerdì ore 21:00, sabato ore 19:00, domenica ore 18:00). Prodotto dall’Associazione Teatrale “Mentite Spoglie” con Daniele Arfè e Valeria Esposito. Regia Gianluca Bosco. Aiuto-regia Francesca Cavallo. Consulenza storica Giorgio Gigliotti. Per informazioni: teatroserra@gmail.com, 347.8051793.
«Il titolo si riferisce ad un’entità altra che, un detenuto di Guantanamo non riesce più a ritrovare – dice Mocciola, spiegando il progetto – Se ne parla poco ma, dopo oltre vent’anni, quella prigione è ancora aperta e ci sono venti detenuti islamici in attesa di giudizio».
Lo spettacolo, un “Inno Agnostico” sull’abbandono dei dogmi ed una riflessione sul rapporto tra Dio e l’Uomo – chi dei due è errore dell’altro? – ispirato a fatti drammaticamente veri, racconta una vicenda di fede e sesso – unica vera ossessione comune alla cultura americana e a quella islamica – nella quale un giovane Imam viene pian piano privato, dai suoi aguzzini in divisa, della dignità, dell’essenza, e persino del suo credo. Dall’altro lato del mondo, la sua compagna ha il coraggio di togliersi il velo, fuggire in Occidente e spezzare le catene familiari.
Scritto a partire da testimonianze reali, il testo rappresenta un sinistro scorcio di vita e di morte in cui sesso, religione e violenza si intrecciano in un abbraccio mortale, con il pretesto di un qualche Dio, svelando nei raccapriccianti dettagli delle torture, l’insensatezza di tutti gli estremismi religiosi. Un incubo che prende forma con pochi oggetti e poca luce. La luce della ragione, la grande assente nell’eterna notte dell’intolleranza.